…correva dietro ai soldati americani di colore («che, tra l’altro, gli uomini di colore piacciono anche a me, anche questa sarà genetica», mi dice).
La nonna Alba, rossa di capelli, pelle trasparente, egoista, narcisista, non convenzionale, ha diversi fidanzati, tutti traditi, tutte storie finite in tragedia. Poi incontra il marito, Pietro. Il giorno prima del matrimonio inventa che la sorella dello sposo l’ha picchiata. In realtà si ferisce da sola, ma questa storia si viene a sapere solo 50 anni dopo. All’epoca viene presa sul serio e ne esce fuori un putiferio, sembra quasi stia per saltare tutto, invece il rito si celebra e la nonna si ritrova sposata. Nascono tre figli (tutti dello stesso padre? chi può dirlo, mater semper certa), ma in mezzo ci sono tantissimi amanti, scappatelle coperta dalla bisnonna – la mamma di lei che tutto sapeva e tutto copriva – e ignorati dal bisnonno – che niente sapeva e credeva la figlia una santa. Poi il matrimonio si sfascia; la nonna si mette con un uomo più giovane di lei di 13 anni, un tipo dal sangue caldo, origini meridionali («proprio come piacciono a me, dice la nipote, sarà genetica»), traditore a sua volta. È l’incastro perfetto. Amanti tra loro, amanti di altri fino alle fine. «Nonna, ma sei mai stata innamorata?». «No, gli uomini neanche mi davano piacere», mi disse. Un cuore in fiamme. Tormentata. Impeccabile. Fumatrice accanita. Quando è morta, mia mamma si è ritrovata in mano delle foto; una era di un finanziere sardo, un amante che la nonna aveva avuto anni prima, quando era già sposata e lui stava per prendere moglie. Non ho foto del nonno, ma di Nino ho tenuto la foto, perché mi piacciono gli amori torbidi».
Ora, io non so se è genetica, ma non è finita qua. Perché Giorgia ha anche un nonno paterno, amante seriale anche lui. Ma questo ve lo racconto nella prossima newsletter.
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